Quando torno da una bella esperienza quello che mi porto a casa va sempre oltre le mie aspettative. E’ stato così anche per il campo invernale, proposto dall’A.C., al quale ho partecipato dal 27 dicembre al 1° gennaio scorsi. Mi aspettavo la neve che ancora non era caduta e per fortuna il giorno prima della partenza ne è scesa tanta fino a trasformare Vermiglio in un “paese incantato”. Mi aspettavo di sciare e non solo sono sceso da bellissime piste innevate ma ho aggiunto anche l’esperienza, mai fatta prima, di una bella ciaspolata nei boschi. Un bel sole, una temperatura ideale e belle serate passate insieme hanno riempito le mie aspettative. Alla fine di tutto però, come anticipavo, quello che mi sono portato a casa sono i sorrisi dei ragazzi, la loro voglia di divertirsi, la facilità con cui si sono integrati in un gruppo formato da persone di età diverse, e il contributo che hanno dato per creare un clima sereno e piacevole.

Mi sono portato a casa la sorpresa nel vedere giovani e adulti svegliarsi presto la mattina per recitare tutti insieme le lodi e stanchi, al ritorno da una sciata, fare una doccia veloce per partecipare ogni giorno all’Eucaristia.  Nessuno lamento neanche quando è stata fatta loro la “strana” proposta di vivere l’attesa del capodanno attraverso una celebrazione eucaristica in una chiesetta del paese arrivandoci in pellegrinaggio dall’albergo con le candele in mano. Credo sia stata proprio quella Luce, entrata nel cuore di ciascuno fin dall’inizio e quasi toccata con mano, grazie alla presenza di don Lorenzo Rossini (Assistente giovani AC), che abbia fatto in modo che questo campo non si riducesse ad una semplice vacanza ma ad una bella esperienza di fede.