Convegno Marzo 2015Sabato 14 e domenica 15 marzo 2015 si è tenuto presso la sala Castelli della parrocchia di Santa Maria del Torrione un convegno biblico organizzato dalla Azione Cattolica Italiana e dalla Scuola di Formazione Teologica San Pier Crisologo dal titolo “ Uomini e donne di Dio: dal racconto biblico alla vita nella Chiesa di oggi”. Al mattino del sabato iI relatore è stato il Prof. Piero Stefani di Ferrara, biblista, docente di ebraismo e presidente di Biblia, associazione laica di cultura biblica, autore di numerose pubblicazioni e libri e relatore a molti convegni, consulente e membro del comitato esperti del Segreteriato Attività Ecumeniche. Il professore ha iniziato il suo intervento con una bella immagine: il gioco del nascondino, il gioco consiste nel nascondersi perché qualcuno ti cerchi, se nessuno ti cerca è finito il gioco. Anche Dio vuole essere cercato e si intristisce se nessuno lo cerca. Il titolo del primo intervento è stato “uomini di guerra e uomini di pace” e si è concentrato sui primi 2 capitoli del profeta Amos in cui il Signore ribadisce che a causa di tutti i misfatti operati dai vari popoli non revocherà il suo decreto cioè non tornerà indietro sulla sua decisione di castigare ogni ingiustizia. Chi entra con violenza nella storia facendo guerre si mette al di fuori della giustizia. Il secondo intervento è stato “soccorrere sulla via, il samaritano”: la parabola di Luca cap10 in cui il protagonista è UN UOMO che scendeva da Gerusalemme a Gerico (e non viceversa), era tra coloro che avevano fatto gli atti puri. Il samaritano è colui che segue la legge (Ama il prossimo tuo come se stesso), che porta amore al prossimo, è operativo (lo vide, ne ebbe compassione, gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, gli versò olio e vino, lo caricò sul suo giumento, si prese cura di lui). Al pomeriggio il secondo relatore è stata Valeria Poletti di Ferrara teologa, docente di Antico Testamento, coordinatrice dei gruppi di auto-aiuto per famiglie adottive ed affidatarie con il primo intervento dal titolo “la moglie di Uria”: si è ripercorso nei tre capitoli del secondo libro di Samuele (10-11-12) la storia del rapimento di Betsabea, moglie di Uria l’Hittita da parte di Samuele. Betsabea nella Bibbia viene chiamata così prima dell’incontro con Davide e dopo il pentimento di Davide ritorna a chiamarsi Betsabea e non “moglie di Uria” perché non è più un oggetto né uno strumento per Davide. Successivamente la riflessione si è spostata a due figure di donne, sorelle, Lia e Rachele, mogli di Giacobbe: la prima non amata dal marito ma feconda (gli darà 7 figli), la seconda amata da Giacobbe ma sterile per molto tempo fino alla tarda età quando partorirà Giuseppe e Beniamino. Un’altra figura di donna su cui ci si è soffermato è Giuditta la quale non è nemmeno riconosciuta dalla chiesa ebraica e riformata: il suo nome significa “la Giudea”, è il riscatto degli ultimi e dei piccoli, e dalla sua preghiera finale viene tratto il Magnificat.

Paola G.

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